Descrizione
Storia
Fondata intorno agli anni 70 grazie alla visione di quattro famiglie di origine romana, con l’obiettivo di rivitalizzare la zona e le vigne e donare al Chianti Classico la fama di un tempo. Le vigne si estendono su una superficie di circa 75 ettari ad un’altitudine che va dai 475-520 m che fanno da culla per vini di carattere. Oggi la guida dell’azienda è affidata a Lorenza Sebasti, figlia di una delle famiglia di proprietari che dal 1993 ha preso in mano la gestione dell’azienda. Oggi si afferma tra le realtà più dinamiche del Chianti Classico, capace di fondere insieme uve locali con vitigni internazionali, per risultati di eleganza e finezza sia in bocca che al naso.
Uve utilizzate
Sangiovese 80%
Merlot 13%
Malvasia nera 7%
Metodo di produzione
Solo le uve migliori dei vigneti della vallata di San Lorenzo concorrono alla produzione di questo straordinario vino. La vendemmia avviene rigorosamente a mano in cassette da fine agosto fino alla metà di ottobre a seconda dello stato di maturazione delle singole parcelle. La fermentazione avviene in vasche d’acciaio a temperatura di 32-33°C per una durata di circa 22-25 giorni a seconda dell’uvaggio, indotta da lieviti indigeni. Il vino svolge poi la malolattica barriques francesi. Il vino effettua poi un periodo di affinamento di circa 12 mesi in barriques di cui una buona parte di primo utilizzo. Il vino è stato imbottigliato a luglio 2018.
Grado alcolico
13,5%
Note di degustazione
Si presenta color rosso rubino intenso con sfumatura granata. Al naso sentori di frutta rossa fresca ma anche più matura, tendente alla confettura: ciliegia, lampone, ribes ma anche confettura di more e gelso. Sono percettibili anche le sensazioni derivanti dal legno come il pepe nero, chiodi di garofano, tabacco, cuoio. In bocca di buon corpo, non eccessivo, morbido inizialmente lascia poi spazio a tannini e acidità seppur molto bilanciati e maturi.
Possibili abbinamenti
Vino in grado di rappresentare il territorio della toscana classica, con quel tocco di eleganza e internazionalità che contraddistingue i vini di Castello di Ama. Gli aromi di questo vino si susseguono come in un’armonia perfetta, quindi non è realmente importante quello che ci abbiniamo, lo suggerisco senz’altro come vino da meditazione. Volendo abbinarlo, lo vedo adatto con secondi piatti di carne anche speziati o al tartufo.
Recensioni
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